Una tassa a forfait per attirare i «paperoni» dall’estero

4 Aprile 2017

Il Sole 24 Ore 9 Marzo 2017 di Giovanni Parente

IMPOSTA FISSA DA 100MILA EURO PER RISIEDERE IN ITALIA

«welcome to Italy». Il Fisco non darà più solo la caccia a chi sposta fittiziamente la residenza all’estero ma si prepara ad accogliere i «paperoni» (quelli che in gergo tecnico si chiamano contribuenti con alto patrimonio). Per questi soggetti, diventa operativa con una serie di semplificazioni la chance prevista dalla legge di bilancio di spostare la residenza nel nostro Paese e di vedersi tassare i redditi prodotti all’estero con un’imposta sostitutiva fissa di 100mila euro. L’obiettivo è di attrarre capitali stranieri.
Magari sfruttando l’effetto Brexit. Non a caso l’idea su cui è stato costruito il regime è quella del ResNotDom anglosassone.
A leggere i commenti sul web e sui social la misura non è immune da critiche. La più diffusa è che così si favoriscono ulteriormente i più ricchi. Certo, per chi ha ingenti disponibilità un’imposta a forfait (più corretto eticchettarla in questo modo che come flat tax) da 100mila euro (diventano 25mila per ogni familiare trasferito) soprattutto sui redditi da patrimonio o da rendite finanziarie è un importo ultrascontato. Ma c’è un rovescio della medaglia: si tratta di un gettito per il nostro Erario (che allo stato attuale non c’è), poi chi viene in Italia lo fa trasferendo capitali e investimenti. Soprattutto si potrebbe attivare una leva moltiplicatrice: nuovi consumi, nuove opportunità di lavoro. E tutti i redditi prodotti nel nostro Paese sarebbero tassati in modo ordinario.
Verificheremo l’appeal, intanto risultano già manifestazioni di interesse da alcune migliaia di soggetti. Di sicuro, però, anche i contribuenti italiani apprezzerebbero ulteriori sforzi – oltre a quelli fatti finora – per ridurre il prelievo e offrire un quadro fiscale più certo.

Doing business in San Marino

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