Il quadro RW diventa più leggero

10 Marzo 2017

Il Sole 24 Ore 12 Febbraio 2017 di Valerio Vallefuoco

Dichiarazioni. Il Dl fiscale collegato alla manovra ha allargato l’area degli esoneri – Resta comunque dovuta l’Ivie sul bene oltreconfine

Stop all’obbligo di monitoraggio per gli immobili all’estero che non producono reddito

Tra le semplificazioni previste dal decreto fiscale convertito dal Parlamento si evidenzia l’abolizione dell’obbligo dichiarativo di monitoraggio per gli immobili detenuti dai residenti italiani all’estero qualora tali immobili non siano produttivi di reddito. Non sarà più necessario, quindi, per le seconde case all’estero che non vengano affittate compilare il quadro RW nella propria dichiarazione dei redditi indicando il valore di acquisto di questi immobili, rimane però l’obbligo di pagare la relativa imposta sul valore degli immobili situati all’estero.
La novità è prevista nel comma 23, articolo 7-quater del decreto fiscale che prevede una modifica sostanziale della disciplina del monitoraggio fiscale degli immobili all’estero. All’articolo 4, comma 3 del Dl 167/1990, è stata inserita la seguente dicitura : «Gli obblighi di indicazione nella dichiarazione dei redditi previsti nel comma 1 non sussistono altresì per gli immobili situati all’estero per i quali non siano intervenute variazioni nel corso del periodo d’imposta, fatti salvi i versamenti relativi all’imposta sul valore degli immobili situati all’estero, di cui al decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214».
Viene, quindi, integrato l’elenco degli esoneri oggettivi previsti dalla normativa sul monitoraggio fiscale delle attività detenute all’estero che, lo ricordiamo, riguardano: conti correnti bancari e depositi detenuti all’estero il cui valore massimo complessivo raggiunto nel corso del periodo d’imposta non sia superiore a 15mila euro e le attività finanziarie e patrimoniali affidate in gestione o in amministrazione agli intermediari residenti e per i contratti comunque conclusi attraverso il loro intervento, qualora i flussi finanziari e i redditi derivanti da tali attività e contratti siano stati assoggettati a ritenuta o imposta sostitutiva dagli intermediari stessi (è il caso classico delle attività detenute tramite fiduciaria statica). Quest’ultimo caso potrà essere molto utilizzato in caso di procedura di collaborazione volontaria (la cosiddetta voluntary-bis) dai contribuenti per evitare di far transitare nella propria dichiarazione dei redditi le loro attività all’estero che, una volta regolarizzate, saranno dichiarate direttamente dall’intermediario nominato sostituto di imposta. La normativa è entrata in vigore il 3 dicembre 2016, ovvero il giorno in cui è entrata in vigore la legge 1 dicembre 2016, n. 225 che ha convertito con modificazioni il Dl 193/2016 (anche detto decreto fiscale) aggiungendo questo nuovo esonero dal monitoraggio per gli immobili.
L’esonero dovrebbe, pertanto, applicarsi per le dichiarazioni del 2017 riguardanti il periodo di imposta 2016. Essendo eliminato l’obbligo viene conseguentemente meno anche la relativa sanzione in caso di omessa compilazione del quadro RW in relazione agli immobili che non potrà essere più applicata ai soli fini del monitoraggio mentre resta dovuta l’imposta, gli interessi e le sanzioni connesse al mancato versamento dell’Ivie. Su questa imposta dovrebbe rimanere l’obbligo dichiarativo per cui potrebbe ancora essere utile la gestione dell’incombente attraverso il sostituto d’imposta (ad esempio fiduciaria), anche per le difficoltà di calcolo. Un’ultima riflessione deve essere necessariamente effettuata sugli effetti di questa novità sul passato. Trattandosi, infatti, di un regime semplificatorio più favorevole si potrebbe considerare un’applicazione retroattiva in favore del contribuente in relazione al noto principio del favor rei in abito sanzionatorio tributario previsto dall’articolo 3, comma 2, Dlgs 472/1997 che in forza del principio di legalità, prevede espressamente che «salvo diversa previsione di legge, nessuno può essere assoggettato a sanzioni per un fatto che,secondo una legge posteriore, non costituisce violazione punibile». Dopo questa semplificazione introdotta dal Parlamento attraverso la legge bisognerà vedere l’orientamento dell’amministrazione finanziaria sull’applicazione retroattiva della norma.
L’agenzia delle Entrate già in passato, relativamente alle novità introdotte proprio sul monitoraggio fiscale dalla legge comunitaria del 2013, si era espressa a favore della retroattività.

 

Doing business in San Marino

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